La Pasqua casauriense


Durante la Settimana Santa, tutto l'Abruzzo presentava un complesso e diversificato sistema di credenze e rituali che in alcuni casi è andato totalmente perduto.

Come di consueto, in questa rubrica riportiamo le usanze raccolte da Gennaro Finamore nella sua ricerca, limitandoci all'area casauriense.

Oltre ai canti della Passione, che vengono intonati la Domenica delle Palme e il Venerdì Santo, il Finamore descrive le credenze pasquali legate al mondo contadino:

"Se la gallina già cova quando si canta il Passio, bisogna mettere tra le uova un pezzettino di ferro; altrimenti la chiocciata andrebbe a male. Ma però, il meglio è di porre le uova in tempo che non possano essere colpite dal Passio, cioè, o tanto prima che per allora le uova si trovino schiuse, o poi; mentre, d'ordinario [a Castiglione a Casauria]: La Settemana Sande, n'n ze pò punne' la bblocche".

"Parimenti, se vuolsi che vengano bene, non s'ha da lavorare attorno alle fave. [A Castiglione a Casauria] Se zze sàrchie 'la S. S., le fave fàune ji vuozze: fanno i baccelli corti e abbozzati".

da Credenze, usi e costumi abruzzesi raccolti da Gennaro Finamore", Clausen, Palermo, 1890

Ma anche gli usi domestici:

"Come apparecchio alla solenne lustrazione, che nel Sabato Santo sarà fatta dal sacerdote, ne' primi giorni della Settimana Santa, ma specialmente nel mercoledì (a Castiglione a Casauria), si spazzano e ripuliscono le case, come mai in tutto l'anno".

"Quando il prete, dopo aver riconsacrati il fuoco e l'acqua, si prostra innanzi al Crocifisso, se in chiesa entra un ricco, l'annata sarà copiosa di raccolte".

da Credenze, usi e costumi abruzzesi raccolti da Gennaro Finamore", Clausen, Palermo, 1890

E una strana e curiosissima usanza del giorno di Pasqua:

"Nel momento che le campane suonano a gloria, tutti scoprendosi il capo, s'inginocchiano, e così rimangono, orando, sia che si trovino sulle strade, sia in casa, durante quel breve e festoso scampanio. Nel rialzarsi, i conoscenti si danno l'un l'altro la buona Pasqua. Nello stesso tempo, chi vuol preservarsi dai dolori di ventre - ma per lo più, lo fanno solamente le donne e i ragazzi - deve rivoltarsi per terra fino a che dura il suono delle campane".

da Credenze, usi e costumi abruzzesi raccolti da Gennaro Finamore", Clausen, Palermo, 1890

Mentre, per quanto riguarda le prelibatezze gastronomiche:

"Dopo la messa solenne, [a Castiglione a Casauria] persone di ogni età e sesso scendono - vàune 'm berdunanze - a S. Clemente (basilica dell'antica e illustra Badia Casauriense), portando cavalli e palombe; e quivi fatta orazione prima nella basilica e poi nella cripta, tornano nel paese. Senza di ciò, crederebbero che que' cibi non fossero sacri (benedetti), come la solennità del giorno richiede".

A Pasqua, a Castiglione a Casauria "riappaiono anche i Calcioni" (dolce tipico del periodo pasquale).

"I popolani, secondo l'ordinaria usanza, fanno il pasto minore, di mattina: "frittata col latte".

da Credenze, usi e costumi abruzzesi raccolti da Gennaro Finamore", Clausen, Palermo, 1890


Insomma, ci vediamo tutti in Piazza Gloria per rivoltarci a terra nella speranza di prevenire i dolori di ventre?

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