Leggende di Casauria - Trema trema e non si lama



Questa leggenda, legata al culto di Sant’Emidio, è una delle più note ed è ancora conosciuta e tramandata a Castiglione a Casauria.


Era il tempo in cui Sant’Emidio, ora compatrono di Castiglione, era in viaggio da Roma ad Ascoli

e si trovava a passare in queste zone. Passando per Pescosansonesco, non gli riuscì di trovare

ospitalità da nessuna parte; quando, invece, arrivò a Castiglione alla Pescara

(antico nome del paese) ebbe un’accoglienza degna di un santo.

Quando ripartì, trovatosi nei pressi della contrada di Cervarano, si fermò a

riposare un momento, si sedette su un grosso masso che prese immediatamente

la forma di una poltrona con i braccioli e disse:


Pescosansonesche,

ugne anne se lame (frana) 'na lesche (fetta);

Castijune alla Pescare,

trema trem'e nen ze lame.


E così dicendo, il santo decise di salvare il paese di Castiglione da quel terremoto

a seguito del quale Pescosansonesco franò.



Ancora oggi a Castiglione a Casauria, in località chiamata Pietra Campanara nei pressi della

contrada di Cervarano, possiamo ammirare il masso citato in questa leggenda.

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