Epifania casauriense


Come promesso, continuiamo la nostra rubrica del folklore casauriense, attingendo a piene da mani da quella stupenda raccolta ottocentesca di Gennaro Finamore, Credenze, usi e costumi abruzzesi, limitandoci ovviamente alla nostra area di appartenenza.

Secondo la ricerca del Finamore, a Castiglione a Casauria, durante l'Epifania:

"Dalle foglie del ramo di olive portato a casa insieme con l'acqua nova (vedi Capodanno casauriense), si traggono presagi intorno alla vita. Come nella sera della vigilia di Capo d'anno, se ne mette una la volta sul piano rovente del focolare, e se ne osservano i movimenti".

"Le ragazze vogliono sapere dalla foglia quale sarà il loro destino nell'anno [...]. Se la foglia brucia quietamente, l'hanno per buono indizio, ma se cigola, saltella o volteggia, è male".

"Il trapasso della Pasquetta chiamano il digiuno che alcuni fanno dalla sera della vigilia alla sera dell'Epifania; ed ha virtù di tener lontana la Tendazione".

da Credenze, usi e costumi abruzzesi raccolti da Gennaro Finamore, Clausen, Palermo, 1890


Insomma, prepariamoci a digiunare per il trapasso della Pasquetta e ad accende il camino per allenarci ad osservare il modo in cui le foglie di ulivo bruciano sulla fiamma: ne va del nostro futuro!

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