Giannina che meravigliò l'Italia


In questo periodo si torna a parlare, finalmente, di Giannina Milli in occasione del bicentenario dalla sua nascita, il prossimo 24 maggio. La sua città sta preparando tantissime iniziative dedicate a questa figura, ma tanti, troppi, non la conoscono minimamente.

Allora partiamo dall'inizio: chi è Giannina Milli? E, visto che ci siamo, cosa c'entra con il territorio casauriense?

Giannina Milli è una poetessa di Teramo nata nel 1825, che già da giovanissima inizia a improvvisare poesie in rima in diverse località abruzzesi e, a poco a poco, si ritrova a riempire i teatri più importanti di tutta l'Italia.

Inizialmente studia in casa, seguita dalla madre Regina, ma poi è addirittura il re Ferdinando II di Borbone, in visita nella provincia napolitana dell'Abruzzo Ultra, a darle la possibilità di studiare presso il convitto delle figlie dei militari di Napoli, tuttavia Giannina diventa una grande promotrice dell'Unità d'Italia attraverso le sue poesie.


 

Per questo motivo Giannina Milli è anche simbolo del sentimento risorgimentale, quindi di una grande fetta della società colta meridionale che vuole a tutti i costi l'Unità, e al tempo stesso rappresenta la forza e la determinazione di un'altra grande fetta della popolazione italiana che spesso e volentieri, però, nell'Ottocento rimane ancora ai margini della società: le donne.

Nel 1848 pubblica la sua prima raccolta intitolata Poesie varie di Giannina Milli apruzzese, ispirata a temi liberali, grazie alla breve concessione della Costituzione nel Regno delle Due Sicilie ma, poco dopo, il suo libro viene sequestrato e proibito. Dopo un breve periodo buio, nel 1850 la Curia le rilascia un certificato di buona condotta, e così può tornare a viaggiare e a portare la sua poesia nel regno: Napoli, Sulmona, Avellino, Palermo, Acireale, Foggia, Trani, Lucera, Lecce, Brindisi. In ogni città tiene serate di improvvisazione su un tema, e in ogni città ottiene ottimi riconoscimenti.



Altre "accademie" le tiene in località esterne al regno: Perugia, Siena, Pisa, Pistoia, Lucca, Bologna, Firenze, alla Scala di Milano, e le sue poesie vengono stenografate, pubblicate e vendute con fini di beneficenza ad attività patriottiche. Nel frattempo frequenta e intrattiene rapporti epistolari con i più grandi nomi della letteratura, della critica e della politica del tempo: Pietro Giordani, Luigi Settembrini, Francesco De Sanctis e tanti altri.

Dopo una carriera di poetessa girovaga, le viene affidato l'incarico di insegnante e nel 1876 sposa Ferdinando Cassone, che muore nel 1888. Giannina Milli si trasferisce così a Firenze, dove muore nello stesso anno.

Cosa lega Giannina Milli al territorio casauriense?

Nel suo periodo di formazione, dopo aver studiato a Napoli, nel 1842, torna a nella sua città natale e suoi scritti capitano nelle mani di Stefano De Martinis, notaio e scrittore raffinato di Castiglione a Casauria trapiantato a Teramo, lui decide di prendere Giannina sotto la sua ala e di insegnarle tutto ciò che sa sulla scrittura e sulla poesia. Da qui inizia a girare vari salotti nobiliari abruzzesi e a improvvisare per un circolo ristretto di pochi eletti, per lo più amici, che hanno la fortuna di ospitarla e di sentire dalla sua viva voce quelle rime che poi meraviglieranno tutta Italia.

Giannina dedica anche una poesia al suo maestro, intitolata Al mio egregio maestro Stefano De Martinis, e che possiamo leggere in Poesie di Giannina Milli, Le Monnier, 1862.

Dulcis in fundo, tra le varie località frequentate dalla Milli c'è anche Castiglione a Casauria: nel 1847 viene invitata nel salotto del notaio e scrittore Venanzio Ventura, dove la nostra poetessa tiene un'accademia e improvvisa La solitudine e due sonetti.

Vi consigliamo di seguire le iniziative che si stanno organizzando a Teramo, in collaborazione con la Biblioteca Melchiorre - Delfico (la quale ha un fondo appositamente dedicato alla Milli).

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